Perchè l'WiMax non decolla in Italia?
Grandi aziende produttrici di hardware e telefonia mobile come: Orange, Telefonica, Verizon, Vodafone, Alcatel-Lucent, Ericsson, Nokia Siemens Samsung e Sony Ericsson, hanno stretto accordi per sviluppare lo standard LTE di trasmissione dati a onde radio.
L' LTE chiamato anche super 3G può essere pensato come un ulteriore evoluzione dell'UMTS/HSDPA e consentirà un netto miglioramento delle prestazioni di scambio dati nella telefonia mobile, migliorerà sia la velocità sia diminuiranno i tempi di risposta e sarà possibile servire un numero maggiore di utenti.
E' nei piani delle aziende telefoniche partire già dal prossimo anno con l'adeguamento della propria infrastruttura all'LTE e dovrebbero di conseguenza comparire i primi telefoni/chiavette super 3G.
Fin qui le notizie positive, le negative:
1) Di fatto gli investimenti dei produttori di hardware si indirizzeranno in gran parte verso il nuovo standard e questo potrebbe accadere a discapito dell'wimax.
2) In Italia l'offerta di internet, sia via cavo che a onde radio, vedrà un consolidamento delle posizioni attuali dove l'adsl lascia scoperte ampie zone di territorio, proprio in quelle aree l'unica alternativa al vecchio modem 56k è rappresentato dalle aziende di telefonia mobile che fanno pagare la banda "limitata" veramente cara.
3) L'wimax potrebbe subire un blocco in Italia ma anche nel mondo.
Ovviamente gli operatori di telefonia mobile sono interessati a consolidare il proprio mercato e l'wimax è visto come un nemico perchè consente a nuovi soggetti di entrare nel mercato ad un costo basso.
L'unica possibilità di evoluzione nel mercato italiano, secondo il mio modesto parere, consiste in un intervento statale mirato all'ampliamento dell'adsl via cavo nelle aree ancora non coperte e nelle poche aree dove questo non fosse possibile utilizzare le tecnologie a onde radio tipo hyperlan o wimax.
Se tuttavia si lascia decidere al mercato quale direzione prendere il futuro sarà tristemente simile a quello attuale, dove non c'è una rincorsa a migliorare il servizio internet diminuendo contemporaneamente i costi ma un mercato con offerte a prestazioni limitate e prezzi non abbordabili per l'utente medio.
L' LTE chiamato anche super 3G può essere pensato come un ulteriore evoluzione dell'UMTS/HSDPA e consentirà un netto miglioramento delle prestazioni di scambio dati nella telefonia mobile, migliorerà sia la velocità sia diminuiranno i tempi di risposta e sarà possibile servire un numero maggiore di utenti.
E' nei piani delle aziende telefoniche partire già dal prossimo anno con l'adeguamento della propria infrastruttura all'LTE e dovrebbero di conseguenza comparire i primi telefoni/chiavette super 3G.
Fin qui le notizie positive, le negative:
1) Di fatto gli investimenti dei produttori di hardware si indirizzeranno in gran parte verso il nuovo standard e questo potrebbe accadere a discapito dell'wimax.
2) In Italia l'offerta di internet, sia via cavo che a onde radio, vedrà un consolidamento delle posizioni attuali dove l'adsl lascia scoperte ampie zone di territorio, proprio in quelle aree l'unica alternativa al vecchio modem 56k è rappresentato dalle aziende di telefonia mobile che fanno pagare la banda "limitata" veramente cara.
3) L'wimax potrebbe subire un blocco in Italia ma anche nel mondo.
Ovviamente gli operatori di telefonia mobile sono interessati a consolidare il proprio mercato e l'wimax è visto come un nemico perchè consente a nuovi soggetti di entrare nel mercato ad un costo basso.
L'unica possibilità di evoluzione nel mercato italiano, secondo il mio modesto parere, consiste in un intervento statale mirato all'ampliamento dell'adsl via cavo nelle aree ancora non coperte e nelle poche aree dove questo non fosse possibile utilizzare le tecnologie a onde radio tipo hyperlan o wimax.
Se tuttavia si lascia decidere al mercato quale direzione prendere il futuro sarà tristemente simile a quello attuale, dove non c'è una rincorsa a migliorare il servizio internet diminuendo contemporaneamente i costi ma un mercato con offerte a prestazioni limitate e prezzi non abbordabili per l'utente medio.
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