Retroshare - P2P creato per la privacy e la sicurezza

Cercavo informazioni sullo stato dell'arte dei programmi P2P e mi sono imbattuto nell'impressionante  Retroshare che sembra avere tutte le carte in regola per diventare uno dei programmi più interessanti dei prossimi anni.
Caratteristiche principali di Retroshare:

  • opensource
  • chat e trasferimento dati crittati
  • non utilizza server a differenza di altri famosi programmi P2P
  • grafica e utilizzo semplice (anche se è sempre utile conoscere qualcuno che già lo conosce)

Sito di Retroshare: http://retroshare.sourceforge.net/
Download: http://retroshare.sourceforge.net/downloads.html

Premetto che scambiare file/documenti protetti da copyright è giustamente illegale in Italia e in tutti i paesi civilizzati e che la pirateria è correttamente colpita con leggi severe.
Ma Retroshare non è stato assolutamente creato per la pirateria ma per garantire la sicurezza dello scambio dati come, per esempio, quello richiesto per proteggere segreti aziendali e la privacy dei gruppi di dialogo anche in paesi in cui il diritto alla libera informazione o la libertà di parola sia fortemente limitata.

In pratica chi usa RS scambia con i propri amici/gruppi di persone dei codici chiamati "chiavi" personali. La comunicazione quindi sarà possibile solo tra coloro che possiedono vicendevolmente le chiavi.
Le connessioni che avvengono in questi gruppi di persone sono invisibili e crittate, è quindi estremamente complicato se non impossibile identificare il tipo di dati scambiati e con chi questi dati vengono scambiati.
Probabilmente anche gli attuali filtri dei provider internet che limitano (giustamente) la banda al P2P sono al momento inefficaci nei confronti di questa tecnologia.

D'altro canto questo livello di protezione limita la diffusione di RS che è indubbiamente più complicato da usare rispetto Emule/Bittorrent (per lo scambio file) o programmi social che facilitano lo scambio di idee o informazioni.

Al momento i gruppi più numerosi che io abbia visto sono di francesi, tedeschi e inglesi, mentre gli italiani sostanzialmente sono molti meno e personalmente non sono riuscito a mettermi in contatto con nessuno di loro.

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